Appurata la possibilità di nazionalizzare una società estera in regime di continuità e fatti salvi gli effetti ai fini dell’imposizione diretta e indiretta di tale operazione di riorganizzazione aziendale transfrontaliera, non si ravvisano specifici impedimenti all’utilizzo da parte della società trasferita della partita IVA già attribuita alla sua stabile organizzazione in Italia, previa la comunicazione delle eventuali modifiche da eseguire ai sensi dell’art. 35 del d.P.R. n. 633/1972.